Storia
Matelica è una città di antichissime origini. I primi insediamenti umani risalgono alla preistoria, ma è soprattutto dall’ età del ferro, VIII secolo a.c., che si hanno notizie più precise, grazie ai recenti rinvenimenti di reperti e agli studi promossi della Soprintendenza Archeologica delle Marche , che collegano Matelica alla civiltà dei Piceni (uno degli antichi popoli Italici), di cui si conservano importantissimi reperti provenienti dalle necropoli recentemente rinvenute e appartenenti a personaggi di rango principesco, esposti nel locale Museo Archeologico ubicato nell’antico palazzo nobiliare dei Finaguerra . All’ epoca la vallata era ricoperta di boschi dai monti fino alle prime colline; in pianura vi erano radure via via coltivate. Sul poggio più alto, alla confluenza dei fiumi Esino ed Imbrigno, capanne di pali e fango. Nei piani attorno alcune necropoli con grandi tumuli a cerchio.
Un centro abitato con forme più strutturate e caratteristiche di tipo urbano sorge soprattutto a partire dagli inizi del III sec. d.C., quando il territorio viene interessato dalla conquista di Roma che porterà, intorno alla metà del I sec. a.C., alla nascita del Municipium di Matilica. La città occupava allora, quasi per intero, la superficie dell’ attuale centro storico; raggiunge il suo massimo sviluppo tra I e II sec. d.C., come dimostrano i numerosi resti monumentali. Per i tanti reperti e testimonianze, in particolare per i meravigliosi mosaici policromi e pavimenti figurati delle domus romane o il “globo”, antico orologio solare inciso su una sfera di marmo (un pezzo unico, di cui si conosce solo un altro esemplare in Grecia, a Nauplia), Matelica è stata definita una “piccola Pompei” (il Venerdì di Repubblica, 9 novembre 2007).
Photo Erminio Burzacca
Non si conosce molto dell’epoca medioevale, in cui la città subisce le invasioni e distruzioni barbariche, in particolare durante la guerra gotica; secondo una tradizione, non confermata, nel suo territorio, in località Cavalieri, sarebbe morto e sarebbe stato sepolto il re dei Goti Totila (552). Sotto la dominazione dei Longobardi Matelica fu unita al ducato di Spoleto e trasformata poi in castello. Intorno al 1150 nacque il libero a Comune, quando i matelicesi riuscirono ad affrancarsi dal Conte Ottone, l’ antico feudatario di nomina imperiale, e nominarono propri Consoli. Tra il 1170 e il 1180 fu distrutta da Cristiano, Arcivescovo di Magonza, che operò nelle Marche per ristabilire il potere dell’ imperatore Federico I. Una nuova autonomia comunale fu ristabilita intorno al 1210. Nel 1266 Matelica passò sotto le dirette dipendenze dello Stato della Chiesa. Nel 1394 gli Ottoni ripresero il potere, ottenendo dal pontefice il vicariato sulle città, che mantennero fino al 1578. La Signoria modificò radicalmente l’ urbanistica, realizzando magnifici edifici rinascimentali, e favorendo, oltre alle arti, anche le attività industriali: nel 1500 erano presenti più di centododici lanifici. Nel 1640 la città tornò al diretto dominio pontificio e fu governata da un Governatore di nomina papale. Nel 1753 ottenne dal papa Benedetto XIV il prestigioso titolo di Civitas/Città. Di lì a poco, nel 1785, il papa Pio VI istituì la Diocesi di Matelica e Fabriano alla pari (aeque principaliter) con la presenza di un Vescovo.
Sotto il dominio della Chiesa, tuttavia, l’ industria dei panni lana su cui fondava la ricchezza della città decadde. L’ arrivo dei Francesi di Napoleone e poi l’ Unità d’ Italia con la creazione di un mercato nazionale portarono al completo decadimento di questa industria; restarono attive solo alcune piccole concerie della pelle. Soltanto nel Novecento l’ economia è ritornata ad espandersi. Nel secondo dopoguerra sono stati aperti nuovi opifici industriali e dagli anni ’60, grazie anche all’ impulso di Enrico Mattei, sono nate importanti industrie di confezioni (che oggi producono abiti firmati) e metalmeccaniche. Di questa nuova ricchezza ha giovato anche l’ agricoltura che si è specializzata nella viticoltura (Verdicchio DOC e DOCG) e nell’apicoltura. Altra attività prestigiosa, nell’ epoca dell’ informatica con la produzione di software per gli Enti Locali: la Halley Informatica è un’ azienda leader in campo nazionale con filiali in tutta Italia. La città è molto cresciuta e l’edilizia privata è uscita dal centro storico e si è diffusa nel territorio circostante e nelle campagne con la costruzione di nuove villette e il recupero di vecchie abitazioni e casali.
Copyright Prof. Igino Colonnelli